Il mediatore linguistico e culturale deve essere in grado di acquisire e mettere in pratica competenze legate alle fasi dell’accoglienza del cittadino straniero e con le norme che regolano la sua attività di mediatore in ambito privato e istituzionale.
Questo non significa applicare in modo asettico le normative, ma unire alla corretta azione anche una spiccata capacità di accoglienza. Importante è il senso psicologico e razionale con atteggiamenti volti a rassicurare, contenere timori, sostenere l’apertura e lo scambio reciproco. In una parola, empatia.
Grazie a queste sue specificità applicative e all’importanza del suo compito, il mediatore linguistico e culturale è tra le figure professionali più remunerate. Nel mondo del lavoro si aprono diversi sbocchi professionali in ambito privato (editoria, marketing, comunicazione), statale (pubblica amministrazione) o internazionale (CEI, ONU, UNESCO, Unione Europea).
Formazione 24H è ben conscia dell’importanza di questo ruolo e concentra infatti la sua attività proprio sulla formazione e la tutela del professionista. Inoltre è compresa l’iscrizione presso gli elenchi ministeriali.